Costruito nella giunzione tra gli schieramenti del 77° e 78° reggimento della Divisione a ridosso dei fianchi del Mali Beshistit, di fronte al Golico. Poco più a ovest, lungo la Vojussa, c’erano Dragot, col suo ponte sotto il quale era la sede del Comando di Divisione e più in fondo, Monastir Kodra, la piana di Tepelene. Andando avanti verso Est si incontra Klisura.
Ora non rimangono che pietre sconnesse e arbusti… e ancora un muretto dove si vede distintamente il buco per il pennone.
Nel nostro viaggio dell’aprile 2015, grazie alla foto di nostro nonno Giacomo (qui sopra) siamo riusciti ad individuare il luogo esatto dove il Monumento dedicato alla Divisione era stato costruito e poi distrutto negli anni 50.
Tra le varie foto e cartoline del Monumento alla Divisione, come questa qui sopra, con un po di attenzione si nota distintamente come il Lupo sia stato sostituito: probabilmente nella prima versione il Lupo aveva un aria troppo docile. Nella seconda versione risulta sicuramente più aggressivo… di questo secondo Lupo durante il nostro viaggio abbiamo avuto la fortuna di ritrovarne alcuni frammenti.
Nasce perciò spontanea una domanda, che ad oggi non ha una risposta: che fine ha fatto il primo modello del Lupo? E’ tornato in Italia ed è dimenticato da qualche parte? Oppure è stato rifuso? Chi lo sa…
Sappiamo dai giornali dell’epoca che lo scultore era Francesco “Spangher” Spanghero poi barbaramente ucciso nel maggio del 1945 per la sua adesione alla RSI.
Ma è “L’Eco di Bergamo” dell’11 ottobre 1941 a riportare una precisa descrizione del monumento ed a pubblicare una fotografia identica a quella del nonno.
In Albania: qui furono I “Lupi”
Anche nel periodo di pace il Reggimento, nella vita di guarnigione, si è distinto nelle manovre in zona d’alta montagna.
Non è a meravigliarsi quindi che chiamato a nuove imprese nella guerra attuale, abbia saputo rinverdire gli allori del passato.
Come sul Sabotino, i simbolici “Lupi” sono la testimonianza del loro eroismo, così in terra d’Albania, è stato inaugurato il 24 luglio sc., nella stretta della Vojussa, tra Tepeleni e Klisura, poco oltre il tormentato ponte di ferro di Dragoti, un monumento di pietra squadrata e polita: granito albanese.
Il monumento è costituito da un grande parallelepipedo di lastre di pietra a base rettangolare. Sul frontone: due scritte, una più piccola sovrastante: “Compiuto l’olocausto di Mali Tabaian, qui strenuamente durammo, per Val Zagorias marciammo alla vittoria – 1941 XIX”. L’altra a caratteri cubitali: “Ai morti e ai vivi della Divisione Lupi di Toscana”.
Dalla rotabile si sale alla lapide per un ampio lastricato e per una scalinata della stessa pietra, e sopra un capace basamento, un grosso lupo si slancia, avido di guerra e di preda, verso la strettoia di Klisura.
Cornice naturale: il Monte Golico di fronte, quota 372 del Monte Beshishtit alle spalle, Mali Bregianit a destra, Ponte Dragoti e Tepeleni a sinistra.
Ma dell’impresa di oggi è superfluo parlarne, essendo vita vissuta da tutti gli italiani, che ricordano fieri e riconoscenti.
Il bel Monumento, che per iniziativa del Comandante la Divisione “Lupi” Generale Risoli, è stato eretto a perenne … ricordo delle eroiche gesta compiute dai Fanti e dalle Camice Nere della forte unità di guerra.
Progettista l’arch. Ten. Cerutti del Genio Divisionale, muratori genieri e fanti; il lupo, in bronzo, dello scultore Spanghero …un lupo in gesso modellato dal geniere …
(testo copiato dalla scansione de L’Eco di Bergamo)